Un trionfo di Davis epico che riporta l’Italia in finale, la decima nella storia in ogni forma dell’insalatiera. la terza consecutiva.
E la vittoria sul Belgio diventa anche la celebrazione di un rapporto, quello di Berrettini e Cobolli, che trascina tutta la squadra all’ennesima impresa, accompagnata dai messaggi di Sinner e Musetti che arrivano nella chat di gruppo. Il 2-0 finale, con Flavio che si straccia la maglia come Hulk Hogan, rimarrà una fotografia nella storia del nostro tennis, che non finisce mai di raccontare l’incredibile. Insomma, domani alle 15 si cercherà di tenere il trofeo (oggi il via a mezzogiorno l’altra semifinale Spagna-Argentina), ma i successi azzurri vanno oltre lo sport, soprattutto nei ricordi più belli del “fratellone” della coppia, già quando fa pugnetto in sala stampa per raccontare il suo successo per 6-3, 6-4 su Collignon nel mentre Flavio conquista il primo set: «Quando l’ho conosciuto, all’Aniene lui aveva 8 anni e io 6 di più. Abbiamo giocato tanto insieme da giovani, ci siamo divertiti, l’ho aiutato quando ha avuto bisogno: ora che la distanza di età non si sente più, siamo più uniti che mai».
Quando Matteo poi scenderà in panchina a fargli coraggio, la partita tra Cobolli e Bergs è già una sfida all’OK Corral: un primo set che fa sognare una conclusione rapida, un secondo aggrappato al servizio e deciso sul filo del tiebreak a favore di Zizou. Poi il terzo, incredibilmente teso, con Flavio costretto a salvare 4 palle break. Che emozione: arrivano due match point azzurri cancellati dal servizio di Bergs, il ciglio del burrone – per l’uno e per l’altro – è sempre vicino. Così, è un altro tie break, la differenza che fa tra gli eroi e le occasioni perdute. Cobolli è stanco, anche poco lucido, ma ha un cuore grande così: va sotto, alterna un lob in rincorsa a errori da sfinimento. «Lotta!» ordina Matteo, l’amico Edoardo Bove trepida in tribuna: stavolta i match point sono contro, due volte Zizou fa da solo, il terzo è uno smash che fa esplodere Bologna, il quarto un servizio vincente, poi Bergs ne cancella un altro con una volée da fotografia. È il racconto dell’impossibile, si va avanti così e si perde il conto delle possibilità reciproche, che poi alla fine saranno sette per uno. Ma c’è qualcosa di magico, perché Cobolli resuscita quando era ormai spacciato. Il tie break finisce 17-15, la partita 6-3, 6-7, 7-6, con l’abbraccio totale, quello tra Matteo e Flavio e quello anche per consolare Zizou: «Lo dedico a mia mamma, a mio fratello che è lì che piange, a Edo che tornerà presto a giocare a calcio. E al nostro grande gruppo».
Agli amici.
L’impresa di Flavio e Matteo. Italtennis, la finale degli amici
Scritto il 22/11/2025
da Marco Lombardo

