L'arsenale dei pro Pal: bombe carta con i chiodi e lanciarazzi modificati

Scritto il 23/11/2025
da Francesca Galici

Professionisti del caos (non solo bolognesi) all'attacco degli agenti con vere armi

Il comunicato rilasciato al termine della guerriglia urbana generata dai pro Palestina contro la partita tra Virtus e Maccabi-Tel Aviv è, ancora una volta, un bollettino di guerra: sono 14 gli agenti feriti, ben più di quanto si possa immaginare, perché venerdì si è alzato il livello dello scontro.

Il corteo è iniziato con 5.000 manifestanti, poi diminuiti quando sono iniziati gli scontri, la maggior parte dei quali legati alle frange antagoniste e ai centri sociali locali, anche se una frazione di questi è arrivata dall'esterno: c'era Askatasuna da Torino ma c'erano anche anarchici e professionisti del disordine, inclusi collettivi universitari e sigle studentesche, provenienti dalle regioni limitrofe, in misura comunque ridotta, non superiore a 100 unità.

E ad armare gli antagonisti in piazza non c'erano solo le mazze, di legno e di ferro, che sono state recuperate dai cantieri, non sigillati, e non c'erano nemmeno solo i sampietrini e le bottiglie di vetro. Stavolta, a Bologna, i manifestanti sono arrivati già armati. Contro gli agenti sono state lanciate un numero elevatissimo di bombe carta potenziate con all'interno chiodi e detriti metallici che, esplodendo, sono diventati schegge impazzite, imprevedibili nella loro direzione. Ma non solo, perché alcune fonti di polizia sentite da il Giornale hanno rivelato che secondo i loro esperti sono stati utilizzati anche dei lanciarazzi modificati, delle soluzioni con meno di 100 grammi di contenuto esplosivo e attivabili mediante spoletta, che sono stati addizionati, anche in questo caso, con chiodi e con biglie d'acciaio, quelle dei cuscinetti a sfera.

È facile intuire il danno che questi artefatti parabellici causano quando arrivano a segno e, infatti, alcuni agenti colpiti hanno riportato gravi ferite, soprattutto ai genitali e ai piedi. "Questo non è più dissenso, ma strategia del terrore", ha tuonato Domenico Pianese, segretario del Sindacato di Polizia Coisp. "Questi delinquenti travestiti da manifestanti cercano la tragedia, e la cercano scientificamente, sfruttando ogni occasione per trasformare le strade in campi di battaglia", ha proseguito. "L'obiettivo era far del male agli agenti, il più possibile, in mezzo alla strada, in mezzo alla gente", ha ribadito Valter Mazzetti, segretario generale Fsp Polizia di Stato, classificando quanto accaduto ieri a Bologna come para-terrorismo.

Il monito del segretario generale del Sap, Stefano Paoloni, è chiaro: "Stiamo registrando un preoccupante innalzamento del livello di violenza". L'Associazione nazionale funzionari di Polizia ha sottolineato che era tutto studiato "come dimostrano la simultaneità degli attacchi, le tecniche paramilitari utilizzate, il lancio di oggetti, bombe carta e fuochi d'artificio ad altezza d'uomo". L'escalation è un fatto oggettivo e si rischia di portare lo scontro a un punto di non ritorno, quando si potrebbero contare ben più che i feriti.