La Farnesina spingerà il Made in Italy

Scritto il 23/11/2025
da Camilla Conti

Al via la diplomazia della crescita. Tajani: "Favorirà le nostre aziende nel mondo"

Il ministro degli esteri, nonché vicepremier, Antonio Tajani, ha annunciato la nascita, dal primo gennaio, di una direzione generale della "diplomazia della crescita" che si occuperà di favorire imprese che vogliono investire ed esportare all'estero. Lo ha fatto agli Stati Generali del commercio internazionale organizzati ieri da Forza Italia a Torino. Davanti a manager e imprenditori dell'energia, della chimica, della farmaceutica, della metalmeccanica, dell'agroalimentare e della moda, Tajani ha illustrato la strategia del governo per far crescere la competitività dell'industria e del Made in Italy. Partendo dai numeri: l'export vale quasi il 40% del Pil italiano, oggi il nostro Paese esporta beni per 623,5 miliardi e l'obiettivo di questo governo è quello di raggiungere quota 700 miliardi entro il 2027.

"Ho deciso di fare una rivoluzione al ministero degli Esteri. Per la prima volta nella storia d'Italia avrà una testa politica ma anche una testa economica e diventerà un punto di riferimento per tutti gli imprenditori italiani che lavorano al di là dei confini internazionali", ha spiegato il ministro all'incontro torinese. "Ho dato disposizioni a tutte le ambasciate di Italia nel mondo di trasformarsi in una grande piattaforma per favorire la presenza di imprese italiane nel mondo, in modo che nessun imprenditore si senta abbandonato". Prima di Natale, si riuniranno a Roma tutti i nostri ambasciatori per l'agenda del 2026, "poi li porteremo a Milano per occuparsi di economia e per organizzare degli incontri imprenditore-ambasciatore così da abbattere qualsiasi barriera telefonica, di mail o di segreteria. E in questo percorso tutti gli imprenditori saranno assistiti da Ice, Simest, Sace e Camere di Commercio".

Per Tajani la diplomazia della crescita punta a rinforzare gli investimenti e l'export nei mercati extra-Ue: "Sto per partire per l'Arabia Saudita perché con l'Ice stiamo organizzando la fiera del mobile a Riad nel 2026. È un modo per esportare il Made in Italy con un grande evento commerciale accompagnato da un business forum", ha spiegato. Quanto agli Usa, a preoccupare Tajani più dei dazi è il rapporto dollaro-euro. "Gli americani stanno abbassando sempre di più il valore del dollaro" mentre l'Unione europea "continua ad avere un euro troppo forte, che penalizza le nostre esportazioni".

Gli ha fatto eco Deborah Bergamini, responsabile del dipartimento Esteri di Forza Italia che ha organizzato il confronto di ieri puntando a farlo diventare un appuntamento annuale: "I dazi imposti dagli Stati Uniti, e che hanno preoccupato tantissimo, ad oggi si stanno dimostrando non un pericolo ma una opportunità. Chiaramente - ha precisato Bergamini - non si deve cantare vittoria. Le dinamiche le vedremo nei prossimi mesi. Ma il commercio internazionale è una priorità politica e dobbiamo lavorare tutti assieme per costruire circuiti virtuosi".

Gli imprenditori, intanto, chiedono un maggiore coordinamento tra ministeri, di continuare a investire sull'immagine del Paese e sulla formazione di giovani disponibili ad andare all'estero, ma soprattutto di avere meno burocrazia a livello europeo che in questo momento sta imbrigliando la crescita delle aziende. L'appello condiviso è più semplificazione e più velocità.

Il confronto di Torino si è concluso ieri con i videomessaggi del leader del Ppe, Manfred Weber, e del commissario al Commercio, Maros Sefcovic. Entrambi hanno rilanciato l'importanza del Mercosur, soprattutto per l'agrifood. Sefcovic ha, inoltre, sottolineato che "in questo contesto internazionale gli strumenti economici vengono sempre più utilizzati per raggiungere obiettivi geopolitici, le dipendenze vengono strumentalizzate, ingiustificabili dazi sono imposti e vengono avviate indagini arbitrarie di difesa commerciale. Quindi dobbiamo lavorare per mantenere la nostra prosperità condivisa". Ovvero per "sviluppare nuovi accordi commerciali, modernizzare quelli esistenti, e questo include anche la nostra partnership con gli Usa".