Tra le priorità che erano emerse nelle congregazioni generali prima del conclave aveva trovato spazio anche la richiesta di mettere ordine al caos normativo che spesso si era venuto a creare negli ultimi anni del precedente pontificato. Una missione che Leone XIV, da canonista, sta provando a portare a compimento. Un'ultima prova di ciò è il motu proprio di cui si ha avuto notizia venerdì e mediante il quale Prevost ha modificato un articolo della Legge fondamentale dello Stato della Città del Vaticano. Un piccolo cambiamento ma decisivo per riparare ad una lacuna di cui si è parlato per mesi all'interno delle Sacre Mura.
Il motu proprio
L'intervento di Leone XIV ha disposto che la Pontificia Commissione per lo Stato della Città del Vaticano possa essere composta da cardinali ma anche "da altri membri", presidente compreso. È una novità formale ma non sostanziale. La questione ha origine il 19 gennaio 2025 quando Francesco, ospite di Fabio Fazio a Che tempo che fa, annunciò a sorpresa l'intenzione di nominare suor Raffaella Petrini a capo del Governatorato dello Stato della Città del Vaticano e dunque presidente della Pontificia Commissione.
L'annuncio fece storcere il naso a molti e non solo per il contesto televisivo. Mentre nessuno aveva messo in discussione le qualità di suor Raffaella Petrini, figura altamente stimata in Vaticano che si era fatta apprezzare già come segretaria generale del Governatorato, in tanti avevano scosso la testa di fronte alla contraddizione tra la nomina dichiarata da Bergoglio e quanto stabilito da lui stesso nemmeno due anni prima nella Legge fondamentale dello Stato della Città del Vaticano. All'art. 8, n. 1 della "costituzione" vaticana promulgata il 13 maggio 2023 si riservava il ruolo di presidente della Pontificia Commissione ai cardinali.
L'anomalia
Nonostante il dettame di questo articolo anche piuttosto recente, a marzo di quest'anno suor Petrini è subentrata al cardinale Fernando Vérgez Alzaga ormai ottantenne alla guida del Governatorato e della Pontificia Commissione per lo Stato della Città del Vaticano. Il subentro programmato è avvenuto nelle ore più difficili di Francesco, mentre lottava tra la vita e la morte al Gemelli rendendo complicata la modifica di quella norma preesistente. La situazione è rimasta indefinita fino ad oggi, sebbene suor Petrini abbia continuato a farsi apprezzare anche nel nuovo ruolo.
Leone XIV ha ora ascoltato chi gli chiedeva di rimettere ordine nella confusione normativa ed ha cambiato la norma adeguandola allo stato delle cose. Lo ha fatto, è stato scritto, "in risposta ad esigenze di governance che si rivelano sempre più complesse e pressanti". Un intervento che va anche nell'interesse di suor Petrini, considerata da molti una delle nomine migliori del precedente pontificato e non perché prima donna ad assurgere ai vertici del Governatorato, ma per via delle sue qualità manageriali unite ad una profonda e sincera spiritualità.
Leone XIV, inoltre, conferma ancora una volta il rispetto dimostrato finora per le decisioni del suo predecessore scomparso da meno di un anno ma al tempo stesso svela la volontà di mettere ordine dove serve. Il tema del diritto è in generale molto caro al canonista Prevost come rivela anche il messaggio inviato all'Associazione Gestori Istituti Dipendenti dall’Autorità Ecclesiastica (AGIDAE), in occasione di un convegno organizzato nel 65mo anniversario della sua istituzione e nel quale ha raccomandato "l’armonizzazione tra principi del diritto civile italiano e la normativa canonica" esortando a "proseguire nel prestare l’attenzione ai valori sociali e civili, come pure alla formazione permanente dei gestori e dei dipendenti”.

