"Disumani". Ira dei genitori del 22enne

Scritto il 23/11/2025
da Paola Fucilieri

Dopo gli interrogatori dei cinque fermati: "Indignati per l'indifferenza degli aggressori"

"Auspichiamo che i responsabili dell'aggressione, influenzati dalla diffusa cultura della violenza, possano avere l'opportunità di riflettere sulla del male arrecato a un coetaneo che avrà da convivere ogni giorno con le conseguenze della loro azione vigliacca".

Formali ma indubbiamente durissime le parole affidate ieri al loro avvocato, Gianluca Maris, dai genitori del 22enne Davide, lo studente bocconiano che la notte del 12 ottobre, nella zona della movida intorno a corso Como, è stato massacrato di botte e ferito gravemente con due coltellate alla schiena da una banda di cinque ragazzi monzesi decisi a sfilargli una banconota da 50 euro. Un episodio scellerato che ha compromesso definitivamente il futuro della vittima che, dopo quell'assalto, non solo ha rischiato seriamente di morire, ma d'ora in avanti sarà costretto a fare i conti per sempre con conseguenze fisiche e neurologiche irreversibili. Il "branco" di giovani monzesi - due 18enni e tre 17enni- è finito in manette martedì grazie all'intervento della Procura di Milano e degli investigatori del commissariato "Garibaldi Venezia". Venerdì nel carcere di san Vittore e all'istituto penale per i Minorenni "Cesare Beccaria" ci sono stati gli interrogatori di garanzia, dopo i quali i legali dei due imputati 18enni - Alessandro Chiani, il giovane che ha materialmente sferrato le coltellate e il complice che nella vicenda ha svolto il ruolo di "palo", Ahmed Atia - hanno chiesto per loro di convertire la misura del carcere con gli arresti domiciliari; domattina è attesa la decisione che prenderà in merito la gip Chiara Valori.

"Siamo increduli che venerdì, dopo oltre un mese dall'aggressione, al cospetto del gip si siano affidati a banali e strumentali giustificazioni e frasi di circostanza, senza esprimere alcun sentimento di consapevolezza e resipiscenza sulla gravità e le conseguenze della azione compiuta", continuano i genitori del ragazzo. E aggiungono: "L'accanimento del branco sul corpo accasciato e le espressioni irridenti e sprezzanti nei confronti della vittima, con le quali i responsabili commentavano la loro impresa nella sala d'attesa del commissariato, ci lasciano turbati e indignati per la disumana indifferenza degli autori del misfatto e l'assoluta assenza di valori e senso morale".

I genitori di Davide concludono così il loro messaggio: "Ringraziamo il gip, il pubblico ministero e le forze dell'ordine per la estrema diligenza, professionalità e tempestività e siamo fiduciosi che l'operato della Giustizia faccia il suo corso anche nella tutela dei diritti della vittima e possa esercitare una efficace funzione dissuasiva. A noi resta il compito di pregare e sperare per la salute di nostro figlio".