Il nuovo Milan di Max Allegri sembra diventato improvvisamente il Mr. Wolf del calcio italiano. Risolve i problemi che resistono dietro le luci dei primi 3 successi stagionali in campionato. Il più urgente dei quali resta l’affare Gimenez alle prese con un contenzioso (il gol), preoccupante visto che si tratta di un centravanti. Risolto a metà del primo tempo su trama molto elegante tra Rabiot e Bartesaghi, con cross chiuso col tallone, e primo sigillo di una serata senza affanni grazie a quell’avvio convincente del Milan e all’espulsione di Siebert che assottiglia lo spessore del Lecce. Risolto anche il quesito su Nkunku: timbra un palo, sbaglia un gol facile, ne firma uno invece in acrobazia più complicato e diverte lo stadio gonfiando il primo palloncino rosso della stagione. La stoffa c’è, insomma. I 4 pali collezionati raccontano dell’estro in zona gol: troppa grazia. L’unico dilemma resta Ricci e non per demerito specifico dell’interessato ma perché, da ammonito, viene sostituito all’intervallo con Fofana. 3 a 0 rotondo (Pulisic si scalda, entra e timbra il cartellino), ottavi guadagnati con la Lazio (a dicembre): missione compiuta. Ultima annotazione riferita a Francesco Camarda: abbandonato al suo destino dal Lecce rimasto subito in 10 non può che andare incontro a una serata di stenti. Ha solo 17 anni e il confronto fisico con De Winter lo conferma. Nel Milan debuttano Athekame e Odogu: da rivederli quando si alzerà l’asticella.
Il Milan di Allegri, il Mr.Wolf del calcio italiano
Scritto il 23/09/2025